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09/10/2017 - PLEXUS METR'ART CHIAMATA APERTA PORTA LA TUA IMMAGINAZIONE AL DI LA' DELLA PAZZIA COLLETTIVA

 

La costruzione del Metr’ART e’ iniziata nel 2004 a Dakar, in occasione della DakOff della Biennale d’Arte Contemporanea Africana, con il contributo iniziale di 93 opere digitali di 71 artisti, da varie parti del mondo, al progetto itinerante di Plexus International “Erosions and Renaissance Shows”.

Plexus Metr’ART e’ una testimonianza storica di opere digitali che riprodotte in fotocopie si sono trasformate in opere originali nel loro viaggio tra Dakar-Ballarat (Australia) – Lecce – Roma- New York-Barcellona- Passo del Furlo - Rio de Jainero – Gerusalemme, Dakar- Cagliari e Roma. Opere originali che hanno trasformato, nel loro viaggiare storico, 2004-2016, a bordo del Plexus Metr’Art, un assemblaggio di opere fotocopiate in una opera d’arte.

Plexus Metr’ART è una multi-prospettica compressione di contributi artistici visivi di disparata natura e provenienza, nata come una unita di misura artistica per misurare simbolicamente tutte le forme di erosione crescenti nel pianeta, partendo dall’erosione marina della Porta del Non Ritorno della Casa degli Schiavi di Goree, Dakar, come simbolo dell’erosione della memoria storica dell’umanita’ e dell’erosione del patrimonio naturale e culturale del pianeta.

Plexus International è un’avventura di artisti in prima persona. Ha iniziato la sue attività nel 1982 a New York e, per piu’ di 30 anni, ha svolto un ruolo seminale in numerosi eventi sperimentali arte & scienza e tecnologia in giro per il mondo, con la participazione di migliaia di artisti. Tutti contributi digitali pervenuti dal 2004 al 2017 saranno esposti nella Plexus Virtual Gallery  ed uniti tra di loro nel Metr’Art come opera d’arte collettiva immaginaria.

Il Metr'Art è la rimaterializzazione in un opera collettiva della dematerializzazione di centinaia di opera digitali inviate per email da centinaia di artisti da tutto il mondo che, attraverso una loro rimaterializzazione in fotocopie A3 sono state unite insieme dando vita alla costruzione del METR'ART, lunga ad oggi oltre 275,20 metri. 

 

PLEXUS METR'ART

OPERA STORICA D’ARTE COLLETTIVA IMMAGINARIA

 

UNIAMO LA NOSTRA DIVERSITA’ CREATIVA NELLA LIBERTA’ DI IMMAGINARE ’

Un cambio di percezione e di consapevolezza su se stessi, sugli altri e sullo stato insostenibile del nostro pianeta terra e del nostro vivere in questo mondo.

302 artisti, da tutti i 5 continenti, hanno dato vita al Plexus Metr’ART con 688 opere digitali, riprodotte in formato fotocopia A3, per lunghezza complessiva di 275,20 metri, al 10 Dicembre 2016. 

 

Plexus Metr’ART e’ una testimonianza storica di opere digitali che riprodotte in fotocopie si sono trasformate in opere originali nel loro viaggiare tra Dakar-Ballarat (Australia) – Lecce – Roma- New York-Barcellona-Dakar- Cagliari e Roma. Opere originali, che hanno trasformato nel loro viaggiare storico a bordo del Plexus Metr’Art, 2004-2026, un assemblaggio di immagini fotocopiate in una opera d’arte. Plexus Metr’ART è una multi-prospettica compressione di contributi artistici visivi di disparata natura e provenienza, nata come una unita di misura artistica per misurare simbolicamente tutte le forme di erosione crescenti nel pianeta, partendo dall’erosione della Porta del Non Ritorno della Casa degli Schiavi di Goree, Dakar, come simbolo dell’erosione marina della memoria storica dell’umanita’ e dell’erosione del patrimonio naturale e culturale del pianeta.  


MICROSTORIA DI PLEXUS INTERNATIONAL 1982-2017

Plexus International è un’avventura collettiva di artisti in prima persona, variabile nel corso dei mutamenti, che dopo altre 30 anni di ininterrotta attività autofinanziata, è ancora in vita, in un panorama del mondo dell’arte caratterizzato dalla brevita’ dei suoi gruppi o movimenti. Negli anni ‘80, Plexus International ha compiuto la mossa strategica artistica di spostare la sua attenzione dal mondo dell’Arte di New York alla Porta del Non Ritorno della Casa degli Schiavi di Gorée-Dakar, dove nel 1988 ha lanciato la Chiamata Aperta Art Slavery Manifesto per la Libertà dell'arte e la rinegoziazione di un nuovo contratto dell'arte in difesa di tutti gli artisti del mondo.

La Porta del Non Ritorno della Maison des Esclaves di Goree, Dakar, attualmente sotto il drammatico rischio dell'erosione marina, simbolo della schiavitù e contemporaneamente dell'erosione della nostra memoria storica, è stata individuata da Plexus International come rappresentazione metaforica del concetto di Soglia, nel senso che stiamo passando una soglia, e di ciò tutti possono averne più o meno consapevolezza.

 

La porta dell'altra dimensione - ovvero "aprire la porta del cuore per andare nel futuro", metafora concettuale, viaggio nel pianeta arte per “un cambio di rotta" - è la testimonianza di Plexus International dell'addentrarsi nel non conosciuto, nel processo di ampliamento della percezione e dell’ acquisizione di nuove conoscenze nel quadro delle esplorazioni in atto nell'arte contemporanea. L’evento itinerante internazionale “Erosions and Renaissance Shows”, 2004-2012, ha dato vita all'opera collettiva Plexus Metr'Art, per misurare l’impoverimento generale delle nostre vite, basti pensare alla perdita dei diritti umani riguardanti, oggi, popolazioni intere e territori divenuti terre di rapina, ma che è anche proposta di rinascita con l’acquisizione di una nuova percezione e consapevolezza del mondo che ci circonda, degli altri, di noi stessi, e della nostra diversità.

Plexus ha iniziato le sue attività nel 1982 a New York come un performance space. Nel 1984, con la Chiamata Aperta In Order to Survive, dedicata alla sopravvivenza dei musicisti e degli artisti nella Comunita’ afro-portoricana del Lower East Side di New York, Plexus International si è trasformato in una iniziativa artistica comunitaria. In Plexus International l'artista in prima persona, ossia senza filtri,mediatori” o interferenze del mercato tra l’artista e le sue opere, è contemporaneamente il produttore, il consumatore e il prodotto artistico finale della sua opera, e non un mero oggetto/prodotto come sta succedendo nell'attuale mercato dell'arte, un sistema sacrificale che annulla l’artista come soggetto/persona. Nel 1986, scappando dal controllo del mercato dell’arte di New York, ha dato vita al viaggio metaforico di una nave di schiavi dell'arte, salpata simbolicamente. Nel 1988 alla Casa degli Schiavi di Goree, Dakar, Plexus International ha lanciato la OPEN CALL ART SLAVERY MANIFESTo e nel 2008 la OPEN CALL PER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE DELL’UMANITA’.

Dal 1982 a oggi, Plexus International ha realizzato e documentato numerosi eventi internazionali d'arte e scienza, rappresentati in diverse località del mondo, al di fuori delle cornici museali, gallerie o altri circuiti d’arte convenzionali, a cui hanno partecipato oltre mille “artisti in prima persona”.. Artisti che hanno contribuito al Plexus Metr'Art  dal 2004 al 2016:

302 Artisti hanno contributo con 688 immagini alla realizzazione del Plexus Metr’Art per una lunghezza complessiva al 10 Dicembre 2016 di 275,20 metri:

 

Paivi Aala, Matilde Algamiz, Miguel Algarin, Fant Anaf, Larry Apendale, John Archer, Andi Arnovitz, Carlo Nieddu Arrica, Stefano Asili, Alioune Badara dit Prof, Badou, Garick Beck, Desley Beechy, Claudia Bellocchi, Glauco Benigni, Maria Grazia Benvenuti, Nicholas Bergery, David Boyle, Hadassah Berry,Fabrizio Bertuccioli, Gian Luca Bianchini, Carmen Bianco, Beatrice Bolletta, Carlo Antonio Borghi, Cecilia Bossi, Graziano Bracale, John Brisbin, Marcello Brizzi, Willem Brugman, Geoff Buchan, Marco Caldarone, Naja Campanini, Matteo Campulla, Carla Cantatore, Lamberto Caravita, Calogero Carbone, Angela Carotenuto, Nico Carone, Lucie Carrè, Martin Carrè, Pilar Castel, Norberto Cenci, Alessia Cipolla, George Chaikin, Kathleen M. Chaikin, Graciela Ciampini, Serena Colucci, Sebastian Comelli, Fabio Congedo, James Love Corwell IV, Ocean Earth Development Corporation, Gian Pietro Carrozza, Maurizio Cesarini, Guillaume Chappez, Daniela Chionna, Edward Claycomb, Carmela Corsitto, Michele Costantini, Alain Coulbaly, Paola Culiersi, Carlo Cusatelli, Michele D’Aloisio, Antonio Damarko, Gerald Damiano, Manya Donaque Lopez de Arbina, Allohou De Babacar, Ilaria De Blasi, Giampaolo de Filippi, Ugo de Filippi, Eleonora del Brocco, Giovanna Dell’Anna, Angelica D'Angelo, Graciela D'Angelo, Marcello D’Angelo, Joeser Alvares da Silva, Joanne Davis, Martina De Angelis, Marco Delli Veneri, Glaucia Coelho Demenjour, Corrado Demurtas,  Sandro Dernini, Antonello Dessi, Alfa Diallo, Cristina di Bomarzo, Daniel Diaz, Stefania di Carlantonio, Stephen DiLauro, Stefania di Lino, Mamadou Dione, Badara Diop dit Badau, Cheikh Diop, Djibi Diop, Morin Diop, Pierluigi Di Todaro, Monya Donaque, Jerome Dos Santos, Ibou Dos Santos, Atelier Dos Santos, Graeme Dunstan, Susan Dutton, Roberto Maria Federici, Gianni Felle, Raffaele Ferro, Franco Ferrari Marco Fioramanti, Giorgio Fiume, Maria Forleo, Dale Fort, David Fred, Joanee Freedom, Amir Hanza, Catherine Hassall, Susan Hawthorne, Karen Heap, Rahul Gajjar, Arianna Galeazzi, Roberto Gallaccio, Graziella Gangi, Giovanna Gandini, Lassana Gassama, Juno Gemes, Fiorella Giachino, Gianfranco Gianfri, Assane Gningue, Luis Gomis, Eva Rachele Grassi, Stefano Grassi Nazzari, Groupe de Recherche en Sculpture et Art Sonore (GreSAS), Tamsir Gueye,  Gregorio Gumina, Lady Boddha Gwen, Angela Ibanez, Maria Ibanez, Valerio Immi, Niz Jabour, Imma Jimenez, Stacey Johnston, Julianna Joos, June Julien, Khail Edgar Jureidini, Susanna Kalk, Lynne Kanter, Ray Kelly, Graham King, Julius Klein, Nava Koresh, Steve Lalor, Trudi Latour, Hanne H7L Lauridsen, Yves Leduc, Judy Levy, Pietro Liaci, Kerstin Lichblau, Arturo Lindsay, Monica Lisi, R Liz-N-Val, Fadel Lo, Giosue Loj, Louis Lopes, Massimo Lorusso, Maria Grazia Lunghi, Rossana Luisetti, Viviana Macias, Fraser MacKay, Anna Marceddu, Silvana Mariniello, Andrea Mameli, Laura Martufi, Domenico Masotti, Cosetta Mastrogostino, Antonio Mazzotta, Luisa Mazzullo, Mayoro, Assane Mbaye, Kré Mbaye, Seni Mbaye, Jim McIlroy, Franco Meloni, Alessandra Menesini, Chrissy Mildren, Alice Mills,Vera Milsztain, Nicolas Moll, Maya Lopez Muro, Maurizio Muscettola, Moussa NDiaye, Adriano Necci, Paloma Negra, Brigitte Hoppstock-Neufahrn, Stefano Nuti, Valery Oisteanu,  Melita Olmeda, Joe Ouakam, Raffaello Paiella, Carleton Palmer, Loreto Papadia, Ilaria Pascale, Michel Patrin, John Peace, Carla Petrassi, Zach Pine, Frank Pio, Roberto Pisello, Vittorio Pisu, Elisabetta Piu, Lucia Pizzani, Rolando Politi, Shaula Pollicita, Makhou Pouye, Melissa Proposch, Steve Proposch, Maria Lucia Pugliese, Titi Ray, Maggie Reilly, Reta Reinl, Roberto Rey, Anna Ricca, Rossella Ricci, Marialuisa Ricciuti, Josè Rodriguez, Silvina Romano, Mitch Ross, Barnaby Ruhe, Anna Saba, Maria Gabriella Sabbadini, Seynabou Sakho, Hamidou Sall dit Sall Amewa, Rocco Salvia, Franco Santini, Frame and Josh, Fabio Santi, Santithitho, Emanuela Santoro, Lillo Santoro, Gretta Sarfaty, Simona Sarti, Scarlett&Vincenti, Giancarlo Schiaffini, Arleen Schloss, Secka, Angelo Ermanno Senatore, Micaela Serino, Dalit Sharon, Frank Shifreen, Little Shiva, Alberto Soi, Elena Solatxi, Paola Spagnolo, Daniel Greenspan, Ediberta Stefani, Salomon Tourè, Ernesto Stalkern, Antonio Tamburini, Caroline Taylor, Vittorio Terracina, Terry, Ariela Testa, Alite Thijsen, Thea Tini, Alison Thomson, Alejandro Thornton, Rita Tondo, Salomon Tourè, Imma Tuosto, Errica Tramcere, Babacar Sadikh Traorè, Ian Trask, Susan Truss, Pasquale Urso,Vincenzo Urso, Shane Van den Acker, Michelle van Gerrevink, Stuart Vaskass, Eve Vaterlaus, Roberta Venanzi, Carlo Venturi, Adamo Verena, Gabriella Viana, Roberto Wolf Villani, Gianni Villella, Giorgio Viva, Archivo Vivo, Carlo Volpicella, Massimo Zanasi, Paulo and Fernando Zornitta, Joan Waltemath.